In ricordo di Cristina Benedetti
Il Consiglio Direttivo della SITdA ricorda la figura di Cristina Benedetti, docente di Tecnologia dell’Architettura della Libera Università di Bozen-Bolzano, per il suo contributo ai temi della Tecnologia attraverso ricerche, sperimentazioni, testi, ma soprattutto per la sua grande forza.
Il Consiglio Direttivo della SITdA
RICORDO
“Cristina se ne è andata in maniera riservata, così come ha vissuto per tutta la vita. Se ne è andata questa notte senza clamore, sostenuta dall’affetto di qualche amico e dei parenti dopo una lunga e faticosa battaglia contro la malattia. Molti di noi hanno avuto la fortuna di conoscerla, alcuni – troppo giovani o troppo distanti – possono forse averla solo incrociata casualmente o averne sentito parlare. Io ho avuto la sorte di diventarle amico e, per una serie di casi fortuiti, ho avuto occasione di frequentarla prima a Roma e poi a Bolzano. Cristina Benedetti è stata per me un esempio esempio di correttezza, sensibilità e forza interiore; un’esile donna di acciaio temprato. Non voglio scrivere troppe parole, anche in questo Cristina era parca e non lo avrebbe voluto, pur non facendo mancare a chi lo chiedeva sostegno e parole di stima. Anche negli ultimi giorni della malattia non ha mai smesso di sostenerci ed essere presente con parole o messaggi di affetto quando la malattia l’aveva privata della parola.
Forse Cristina è nata nel secolo sbagliato; era una gentildonna “ottocentesca” curiosa e interessata alla tecnologia. Aveva principi che poco si addicono ai tempio odierni: diceva quello che pensava e faceva quello che credeva giusto, senza preoccuparsi delle conseguenze che molto spesso ha pagato sulla sua pelle. Non ha mai vissuto intensamente i rapporti accademici, preferendo a questi quelli più diretti e umani, meno mediati da regole e comportamenti propri delle istituzioni e forse per questo alla fine della sua carriera si è spostata a Bolzano – sua città natale – lontana dai clamori della città. Ora che se ne è andata, credo di poter dire che ci saluta tutti con cordialità e mi sono permesso di scrivervelo; queste mie poche parole sono il mio piccolo omaggio a una donna eccezionale, certamente una tra le migliori che ho incontrato nella mia vita”.